EXERCICES DE COMPRÉHENSION / ACTION
Places, Dedications, Screenings, Exercises, MemoriesCongress Espaciar Italy - Spain, 2021, photography, miniature and drawing.
Space and architecture
Curated by Fernando Zaparaín, Jorge Ramos y Renato Bocchi (editores).
Space and architecture
Curated by Fernando Zaparaín, Jorge Ramos y Renato Bocchi (editores).
ENG A reflection on the infantile intimacy of Foucault’s non-places, those places that become special to the point of canceling themselves out of not being classifiable because they are part of us, of an imperfect intimate human imaginary as a result of a mental construction of an affective association. Exercices de compréhension / action is a blend of photographic, graphic and tampering works. The protagonist, the space, his power, his mass, his emptiness, what happens inside and what has already happened and we just remember.
“Perhaps the point is this, a place must become an interior landscape so that the imagination begins to inhabit that place, to make it its own theater. (Italo Calvino, 1974).
Spatial readjustments and utopian proofs of spaces that never existed, visual readings that enter the soul of the space. A collection of exercises that leads artistic thought to take each time a path traced to be reinterpreted around the spatial concept of non-places, places not clearly habitable, existing or passing, but also personal places produced by memory, by movement in the fruition of a plane as from the light itself. A small journey into the visual power of the “other” space and its non-existent physical presence.
IT Una riflessione sull’intimo infantile dei non luoghi di Foucault, luoghi che diventano speciali fino ad annullarsi da non essere classificabili perché sono parte di noi, di un immaginario imperfetto intimo umano effetto di una costruzione mentale di un’associazione affettiva. Exercices de compréhension / action è una “composta” di opere fotografiche, grafiche e di manomissione. Il protagonista, lo spazio, la sua potenza, la sua massa, il suo vuoto, quello che succede dentro e quello che è già successo e ci limitiamo a ricordare.
“Forse il punto è questo, bisogna che un luogo diventi un paesaggio interiore di modo che l’immaginazione prenda ad abitare quel luogo, a farne il proprio teatro. (Italo Calvino, 1974).
Riadattamenti spaziali e prove utopiche di spazi mai esistiti, letture visuali che entrano nell’anima dello spazio. Una raccolta di esercitazioni che conducono il pensiero artistico a prendere ogni volta una strada tracciata per essere reinterpretata attorno al concetto spaziale dei non luoghi, luoghi non palesemente abitabili, esistenti o di passaggio, ma anche luoghi personali prodotti dal ricordo, dal movimento nella fruizione di un piano come dalla luce stessa. Un piccolo viaggio nella potenza visiva dello spazio “altro” e nella sua inesistente presenza fisica